Vincenzo Lucchetti, Presidente
L’anno 2020 purtroppo rimarrà impresso nella nostra memoria a causa dell’emergenza pandemica che ha rivoluzionato totalmente le nostre vite. Il Covid ha stravolto la quotidianità di tutti noi incidendo e talvolta colpendo duramente. La straordinarietà e l’improvviso evolversi dell’emergenza hanno richiesto fin da subito di formulare risposte efficaci alle richieste di aiuto che via via andavano manifestandosi. Il servizio delle mense, una delle “Opere Segno” della nostra Fondazione, è stato immediatamente riorganizzato per garantirne la continuazione in totale sicurezza: le sale sono state chiuse per evitare assembramenti e sono stati assicurati kit da asporto. Nello stesso modo, tutti gli altri progetti realizzati all’interno delle strutture della Fondazione sono stati adeguati alle norme previste, elaborando nuove forme di aiuto e di sostegno per chi, ancora di più da quel momento, si è trovato in una situazione di fragilità. Le strutture dedicate all’accoglienza invernale, normalmente aperte solo nella fascia serale e notturna, sono state prolungate oltre il termine tradizionale di marzo e sono rimaste aperte tutto il giorno per garantire a chi non aveva una casa, un posto sicuro dove proteggere sé stesso e gli altri dalla diffusione del virus. “Restare a casa” era, infatti, possibile per tutti ed era necessario garantire questo diritto.
Le sfide che si sono presentate sono state e sono tuttora tante, perché dalla pandemia sono emersi nuovi bisogni e tanti altri, già esistenti, si sono imposti prepotentemente sulla scena pubblica.
Tra tutti emerge il problema dei minori e della povertà educativa, fenomeno già esistente ma che senz’altro, con la chiusura delle scuole e dei principali luoghi e spazi di accoglienza, per i minori più fragili si è imposto come una delle emergenze sociali del Paese. La didattica a distanza da sola purtroppo non garantisce un eguale apprendimento per tutti i bambini e ragazzi, perché ognuno presenta una condizione di partenza diversa, a volte più difficile di quella degli altri. E, quando il contesto familiare o la presenza di patologie richiedono un supporto specifico e qualificato, i centri diurni e le strutture dedicate ai minori diventano ancora di più punto di riferimento centrale nelle vite dei ragazzi e delle loro famiglie. La chiusura dei centri prima e, poi, l’adozione delle misure di contenimento del virus hanno profondamente inciso sulla loro crescita. Di fronte a questo le equipe di educatori ha formulato nuove strategie di sostegno, attenta a non lasciare nessuno indietro.
Il 2020 è stato, quindi, un anno rivoluzionario nel quale però la solidarietà non si è fermata ma anzi, se è possibile, si è rinvigorita insieme ad un senso di comunità vero e profondo.
Desidero ringraziare l’Arcivescovo Giuseppe Betori e l’Arcidiocesi tutta, in primis la Caritas Diocesana.
Un sentito ringraziamento va al Consiglio di Amministrazione, al Collegio dei Revisori e ai Sindaci supplenti, a tutti i dipendenti della Fondazione i quali, nonostante il clima di timore generale, non hanno mai fatto mancare il loro impegno e la loro massima professionalità.
Un ringraziamento particolare va poi ai numerosi volontari e sostenitori che hanno sempre fatto sentire il loro supporto.
La pandemia ha immobilizzato e reso inermi, ma la solidarietà non si è arrestata, permettendo ai protagonisti dei nostri progetti di non sentirsi mai soli.
Grazie di cuore a tutti
Vincenzo Lucchetti
Presidente