E.1 – LE ATTIVITÀ
La storia di Baashir, giovane pachistano ospite di una struttura del progetto SAI, è emblematica di quello che vuole essere il nostro stile nell’accompagnare e sostenere tutte le persone che incontriamo nei nostri servizi e nelle nostre accoglienze.
La persona deve essere sempre al centro delle nostre attenzioni, delle nostre cure, del nostro agire. Siamo chiamati ad anteporre l’ascolto a qualsiasi azione, a qualsiasi progetto.
“Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo. Come l’amore di Dio incomincia con l’ascoltare la sua Parola, così l’inizio dell’amore per il fratello sta nell’imparare ad ascoltarlo. È per amore che Dio non solo ci dà la sua Parola, ma ci porge pure il suo orecchio. Altrettanto è opera di Dio se siamo capaci di ascoltare il fratello. I cristiani, e specialmente i predicatori, credono spesso di dover sempre “offrire” qualcosa all’altro, quando si trovano con lui; e lo ritengono come loro unico compito. Dimenticano che ascoltare può essere un servizio ben più grande che parlare.
Molti uomini cercano un orecchio che sia pronto ad ascoltarli, ma non lo trovano tra i cristiani, perché questi parlano pure lì dove dovrebbero ascoltare. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non saprà neppure più ascoltare Dio; anche di fronte a Dio sarà sempre lui a parlare.”
- Dietrich Bonhoeffer, teologo, (1906 Polonia - 1945 campo di concentramento di Flossebürg)
Solo ascoltando chi abbiamo di fronte, possiamo costruire insieme un futuro migliore.
Solo ascoltando il territorio, possiamo rispondere di volta in volta alle necessità che emergono, collaborando con tante altre realtà, senza schemi prefabbricati, senza pregiudizi e senza lasciare nessuno indietro.